martedì 12 giugno 2007

Alla scoperta dei monasteri dell'Armenia


A sud del Caucaso, immersa tra i monti, c'è l'Armenia, il più piccolo Stato dell'ex Urss che ha una storia millenaria: il monte Ararat, considerato sacro dalla tradizione, è il luogo dove, secondo ciò che è scritto sulla Bibbia, si posò l'Arca di Noè.
Terra dai paesaggi mozzafiato, antichi monasteri, biblioteche d'eccezione e riti antichissimi, questo territorio, oggi sempre al centro di contestazioni e rivalità con i vicini turchi, fu in realtà un regno molto potente che spaziava dal Caucaso al Mediterraneo. Ma nonostante le traversie della sua storia, questo Paese ha conservato un patrimonio artistico-culturale di prim'ordine: risalendo le valli, tra boschi e prati, nei posti più remoti si possono trovare monasteri, icone, libri antichi e croci monumentali. I monasteri da visitare sono centinaia.
I più famosi sono sicuramente Khorvirap, che si trova nei pressi del monte Ararat, Gheghard, dove alla messa i pastori portano in sacrificio galline, pecore e maiali. Molti non sanno però, che vi è un monastero ancora più importante, sebbene sia abbandonato.
E' il monastero Tanahat, che 800 anni fa ospitava una particolare università, isolata fra i monti, dove i monaci insegnavano teologia, ma anche musica, matematica e medicina. In effetti i monasteri armeni non sono stati solo luoghi di culto, di meditazione e preghiera, ma dei veri e propri centri culturali.
Oltre alla parte religiosa, che poi può essere vissuta come storica e archeologica, non può mancare una visita al mercato centrale di Erevan, la capitale dell'Armenia. E per chi cerca una full imersion culturale in questa terra millenaria, c'è il museo di manoscritti medievali, chiamato Matenadaran, che conserva una preziosa collezione di oltre sedicimila volumi e ha al suo interno un eccezionale istituto di ricerca scientifica dei manoscritti.
Reportage di Nino Gorio, giornalista freelance.

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