È un trend europeo. Fare le vacanze sul fiume. A piedi, in bicicletta, in houseboat. Fra oasi della natura e trattorie genuine. Ecco come riscoprire il grande mito di scrittori e artisti.
La sua corsa verso il mare è lunga 652 chilometri e bagna mezza Lombardia: Pavia, Lodi, Cremona e Mantova. Ma il Po ha anche altri record. A parte i dati tecnici (il suo bacino idrografico è il più grande d’Italia, oltre 71.000 chilometri quadri, e la portata media delle acque è di 1540 metri cubi al secondo), ha il potere di creare paesaggi romantici dalle atmosfere evanescenti.Paesaggio lombardoRitratti da pittori come Antonio Ligabue, scoperti, più di recente, dai turisti in cerca di emozioni open air: a piedi, in bicicletta oppure a bordo delle houseboat che da qualche anno si vedono navigare da Cremona verso la laguna veneta. A Boretto, tra Cremona e il Mantovano, è stato aperto il Museo del Po e della navigazione
interna (tel. 335.80.15.788), con un’esposizione di barche, ancore e timoni. E nei paesi di campagna bagnati dalle sue acque si gustano ancora piatti e prodotti genuini come i salumi di Monticelli d’Ongina, nella terra di confine tra Cremona e Piacenza, e il profumato salame mantovano. Ravioli e tortelli di zucca sono una costante da Pavia a Mantova. Così come il risotto, spesso accompagnato da una frittura di pesciolini di fiume. Un piatto tutto mantovano è il luccio in salsa, insieme alla mostarda di Viadana, servita con il Parmigiano o il Grana padano. Tra i dolci: la büsela pavese (una ciambella con uvette e mandorle) e la torta sbrisolona di Mantova. Tra i vini ci sono invece l’Oltrepo e il Lambrusco. Rossi da riscoprire. Come il Grande Fiume.Paradiso del birdwatching: Si avvistano cicogne, aironi e la rara moretta tabaccata. Nelle oasi di protezione faunistica nel tratto di Po tra Lombardia ed Emilia, esistono ottime postazioni per il birdwatching. Gli Spiaggioni di Spinadesco (Cr), originati dall’accumulo di detriti, sono il rifugio di cormorani, falchi e altre specie migratorie (si entra da Spinadesco, tel. 0372.49.23.62, www.ilnibbio.cremona.it, www.ilfiumepo.net). Altro paradiso degli ornitologi è l’Oasi dell’Isola De Pinedo (tel. 0523.79.53.60). Qui l’ambiente è quello tipico delle aree di golena, nel Comune di Caorso (da Caorso seguire per Zerbio, accesso dalla località Case Nuove; http://turismopo.cidiep.it)/) con ampie zone umide, fitti canneti e aree boschive. Tra le provincie di Cremona e Mantova, infine, dove il fiume Oglio confluisce nel Po, si trova il Parco dell’Oglio Sud (tel. 0375.97.254, www.ogliosud.it): ci vivono 19 specie di mammiferi, 8 di rettili e 7 di anfibi, oltre ai volatili (in primavera è il regno del falco pescatore). È visitabile a piedi oppure in bicicletta e a cavallo (accesso da Acquanegra sul Chiese).


Nessun commento:
Posta un commento