venerdì 20 aprile 2007

Il verde a un’ora da Milano

La Brianza non è più solo la Lombardia del lavoro e delle fabbriche. Monza per prima è tornata a essere un’oasi di delizia, come nell’Ottocento. Con il suo parco, le ville storiche, i golf club. E mostre d'arte come quella del murale di Keith Haring.


Monza: il centro e la Villa Reale La riscoperta dell’anima verde della Brianza parte da Monza, che nel 2009 sarà ufficialmente il capoluogo della nuova provincia di Monza e Brianza (Mb), per un totale di 50 comuni. Già nel V secolo Teodorico, re degli Ostrogoti, fece erigere qui il suo palazzo per il clima estivo “temperato e salubre”. La fortuna della città è però legata al nome di Teodolinda, la regina longobarda di fede cattolica che la scelse come sede della sua residenza e della cappella palatina (il futuro Duomo). Le testimonianze del passato longobardo della città si rintracciano proprio presso il Duomo di San Giovanni Battista. E nella sua Cappella di Teodolinda: oltre a custodire i resti della sovrana, un ciclo di affreschi degli Zavattari (1441-1446), capolavoro del gotico internazionale, racconta la storia della leggendaria regina, a partire dalla fondazione di Modicia, l’antico nome della città. Piazza Duomo è il cuore del centro storico di Monza, chiuso al traffico, meta di passeggiate soprattutto il sabato pomeriggio quando la tranquilla cittadina si affolla per il rito dello shopping.
Il murale di Milwaukee di Keith HaringLungo le pedonali via Italia, via Carlo Alberto e via Vittorio Emanuele, si susseguono una dopo l’altra vetrine sfavillanti, a partire da quella recente e all’avanguardia di Tearose (www.tearosecafe.it), boutique-bar-fiorista dove anche una semplice margherita viene trasformata in un oggetto di design. Di fianco al Duomo, tra via Italia e via Carlo Alberto si incontra un altro monumento simbolo della città, il duecentesco Arengario, bella testimonianza di architettura comunale che oggi ospita mostre temporanee. Percorrendo fino in fondo via Carlo Alberto, attraversando poi piazza Citterio si arriva all’edificio al quale più di tutti Monza lega la sua fama, la Villa Reale, collegata alla città dai Boschetti, piccolo assaggio delle meraviglie del parco. L’edificio fu fatto costruire a partire dal 1777 dall’arciduca Ferdinando, figlio di Maria Teresa d’Austria, che lo inviò in Lombardia come governatore. La villa, commissionata al Piermarini, doveva essere la sua residenza di campagna. In realtà l’edificio, completato dopo tre anni di lavoro, per la sua imponenza fu subito adibito a funzioni di rappresentanza. Impostato su uno schema a U, secondo la tipologia delle ville suburbane dell’epoca, oggi ha poche parti visitabili, in attesa che una definitiva opera di restauro riporti il complesso all’antico splendore. Tra queste: la Cappella, a cupola centrale e con tribuna per la famiglia reale; la Rotonda affrescata da Andrea Appiani, dono di Ferdinando alla moglie Maria Beatrice d’Este per il ventesimo anno di matrimonio; il Teatrino di Corte, piccolo gioiello di architettura teatrale di Luigi Canonica. Sono aperti al pubblico anche il Roseto e il Serrone, l’antica Aranciera oggi sede delle più importanti esposizioni d’arte allestite a Monza. È qui, infatti, che fino al 1° luglio si può ammiare il murale di Milwaukee di Keith Haring. Una delle opere pubbliche più significative del genio della Pop Art, per la prima volta esposta fuori dagli Stati Uniti. Realizzato nel 1983 in occasione dell'apertura del Museo Haggerty di Milwaukee, il murale è costituito da 24 pannelli di legno ed è dipinto su entrambi i lati con immagini di bambini, cani, ballerini di break dance, esemplari del linguaggio semplice e immediato dell'artista americano. Info: per la Villa Reale, visite guidate gratuite su appuntamento con l’Associazione Pro Monza, tel. 039.32.32.22, www.promonza.monza.net. Per la mostra il Murale di Milwaukee di Keith Haring, tel. 039.32.20.86.

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