

PROSSIME PARTENZE - In tempi di trasporti sempre più rapidi, soprattutto grazie all'aereo, pare strano che ci sia chi voglia affrontare un viaggio del genere. E pagando una cifra non esigua. Il primo biglietto per questo singolare viaggio è stato venduto a gennaio di quest’anno e ogni ticket costa 3.750 sterline (circa 5.400 euro). Il prezzo non comprende, fra le altre cose, i visti, l’assicurazione personale e i trasferimenti interni, come il volo da Bali a Darwin (i passeggeri andranno in aereo, mentre l’autobus verrà spedito via nave su un cargo). Eppure nel giro di pochissimo tempo tutti i 38 posti sono stati prenotati. Ma per chi fosse rimasto a terra in questa prima tornata sono già stati fissati altri cinque viaggi Londra-Sidney (23 settembre, 10 febbraio 2008, 18 maggio 2008, 13 luglio 2008 e 14 settembre 2008) e tre Sidney-Londra (20 gennaio 2008, 20 aprile 2008 24 agosto 2008). L'itinerario dell'OzBus
IDEATORE - L'idea dell'Ozbus è venuta a uomo d’affari inglese, Mark Creasey, i cui interessi spaziano dal campo immobiliare alla ristorazione. In vari periodi della sua vita ha passato diversi mesi in spalla in Australia, cercando inutilmente un modo per tornare a casa in autobus, rendendosi conto delle difficoltà anche geografiche. «Ho provato a seguire l’itinerario più lento circa 15 anni fa – ha raccontato Creasey all’Independent – ma sono arrivato fino ai confini della Thailandia. Solo un paio di anni fa ho capito che finalmente quel viaggio sarebbe stato possibile e così, in un attimo di follia, ho deciso di prepararlo». Peccato, però, che non riesca a parteciparvi, malgrado lo sogni da quand’era ventenne: «Sono vittima del mio stesso successo – ha continuato Creasey – perché ho sempre voluto andarci, ma non credo di poter trovare una pausa lunga 12 settimane dal lavoro».
EQUIPAGGIO - L’equipaggio dell’OzBus è composto da due autisti e un capogruppo australiano donna, Janelle Connor, che descrive questo impiego come il sogno della sua vita. “Avevo sentito parlare di questo viaggio da febbraio e ho pregato che me lo facessero fare, perché non è come gli altri tour. So che qualcuno è preoccupato per l’Iran, ma questo fa tutto parte del divertimento”. Eclettico il primo gruppo di viaggiatori che ha voluto affrontare questo avventuroso raid: per molti si tratta di un break nella carriera, per altri di un’esperienza quasi estrema, mentre per uno di loro, il 55enne Bill Fisher, è finalmente l’occasione per tornare a casa, dopo 25 anni in Inghilterra. A bordo c’è anche uno studente diciannovenne, Danny Lawrence, che ha risparmiato due anni per pagarsi il viaggio: «Questo primo giorno è stato stancante – ha raccontato il ragazzo dal bus – ma penso ancora che sia stata la decisione migliore che abbia mai preso».
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